30/11/2006


Intervento: Piano Scolastico Provinciale 2006-2007

Sono passati due giorni da quando la maggioranza di questo consiglio provinciale si è esibita in una delle sue performance. Avevamo già avuto occasione di assistere ad equilibrismi politici della sinistra, ma mai si era scesi a questi livelli. Mai si era vista la pantomima di una maggioranza che abbandona l’aula, facendo mancare il numero legale, su una propria deliberazione solo per raggirare l’irregolarità formale dell’atto da noi fatto rilevare.

Con questo comportamento la maggioranza ha di fatto censurato politicamente la Giunta e l’Assessore Maccari che aveva preparato quell’atto e ne aveva dettato la tempistica del procedimento.

Ma non solo, entrando nel merito del Piano Scolastico presentato, la sinistra ha dimostrato ancora una volta di non avere affatto a cuore l’interesse di tutta la comunità provinciale che va dalla montagna al mare, ma di muoversi per interessi politici di parte che gravitano sempre in una zona ben precisa della nostra provincia e sempre a discapito ed a danno del Capoluogo.

Che non si sia badato all’interesse generale della scuola lo dimostra la assoluta mancanza di concertazione del Piano con le parti sociali, con le autorità scolastiche, con i Sindaci e persino con i sindacati. Infatti, non solo la Conferenza delle Autonomie ha bocciato senza appello questo Piano, ma l’inopportunità di apportare modifiche circa il dimensionamento è stata sostenuta dai docenti e dal personale amministrativo oltre che dai Sindacati.

Una evidenza che pesa come un macigno su questa Amministrazione che strumentalizza ed usa le parti sociali quando fanno comodo e che le ignora quando non sono d’accordo con un loro progetto politico.

Occorre ristabilire la verità su questo Piano Scolastico che si vuole far passare come uno strumento di razionalizzazione della rete scolastica, ma che in realtà serve non solo per ottenere il conseguente trasferimento forzoso di docenti da Macerata a Civitanova ma soprattutto per continuare ad indebolire Macerata (ancora capoluogo) a vantaggio di Civitanova Marche anche nel settore della Scuola. Una operazione simile di campanile è già stata fatta  per la Sanità quando con una delibera estiva nell’ambito delle aree vaste la Regione ha tolto a Macerata la natura di “Asl capofila”.

Badate che la mi non è una questione di campanilismo al contrario, anzi quello che intendo denunciare è che si perdono di vista gli interessi globali del territorio, che va valorizzato nella sua interezza e fatto crescere in ogni sua zona per le sue peculiarità e non deve essere continuamente messo in contrapposizione scegliendo chi agevolare e chi punire (tra l’altro sempre gli stessi).

Questo è quello che è accaduto per la sanità, questo è quello che sta accadendo per la scuola dove si sceglie di mettere in difficoltà l’Istituto Tecnico per Geometri “Bramante” di Macerata, unico in regione nel suo genere, per avvantaggiare un altro Istituto, o meglio, per avvantaggiare chi da questa operazione trarrà benefici.

Tutte queste valutazioni, insieme ad altre considerazioni sulla conduzione politica provinciale di questi ultimi anni, fa presumere che possa esistere un asse politico-territoriale tra chi gestisce il potere in Provincia e chi a Civitanova intende fare da sponda tirandone le fila, a discapito di una visione strategica provinciale di lungo periodo senza la quale non si risolvono i problemi del territorio, anzi si aggravano.

Inserito da Andrea Blarasin




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