28/02/2006


Piscina chiusa, lavoratori a spasso /Blarasin

Un privato si sarebbe offerto di ripristinare la vasca, chiedendo di gestire la struttura
Solo due persone, attualmente, sono impegnate nella struttura di viale Don Bosco 

Incertezza per 13 dei 15 addetti della coop che gestisce l’impianto

MACERATA - Piscina comunale chiusa a oltranza. Ma ad essere agli sgoccioli sono i salvadanai di 13 dei 15 lavoratori della cooperativa che gestisce attualmente l'impianto. Dallo scorso luglio, infatti, quando la vasca principale è stata chiusa per il guasto della valvola di fondo, solo due addetti hanno ripreso regolarmente la loro attività e le loro buste paga. Il mancato avvio dei corsi di nuoto ha lasciato totalmente disoccupati la quasi totalità del personale, i cui componenti per 15 giorni ogni tre mesi ricoprono gli incarichi di istruttori e assistenti oltre a svolgere, spesso, piccoli interventi di ordinaria manutenzione come ridipingere muretti e panche, sistemare le porte, rinnovare la piastrellatura. Il tutto per appena cinque euro all'ora.

La cooperativa era stata formata appositamente meno di una decina di anni fa. La convenzione per la gestione della piscina viene rinnovata di anno in anno. E' molto probabile che alla stessa società sarà affidata parte delle cure del triplice impianto natatorio che il Comune dovrebbe realizzare in convenzione con l'Università vicino al Palazzetto dello sport. Proprio in previsione di tale sforzo finanziario l'Amministrazione comunale ha deciso di non intervenire sulla vecchia piscina, perché i lavori richiesti sarebbero troppo onerosi. Ma per il nuovo complesso sportivo bisognerà attendere anni.

Le previsioni iniziali parlavano di almeno tre. Ma con le modifiche al progetto originario richieste della Federazione italiana nuoto, i costi e i tempi sono lievitati ulteriormente. Totale è, dunque, l'incertezza che attanaglia i 13 addetti relativamente al loro futuro lavorativo. Nel frattempo, i loro due colleghi ancora in attività si trovano alle prese con un altro disguido: la mancanza una linea telefonica nell'edificio che ospita la vasca idroterapica. L'unico allaccio esistente, infatti, è stato staccato circa otto anni fa quando la struttura, dopo i lavori di restauro, è passata dall'allora Asl sotto l'egida del Comune.

Per qualsiasi comunicazione e per eventuali emergenze gli operatori sono così costretti a sopperire usando i propri telefonini privati. In compenso la luce all'interno della vasca grande, chiusa da quasi otto mesi, continua ad accendersi regolarmente e inutilmente ogni giorno dalle 14 alle 23.30 in estate e dalle 17 e 23.30. Per avere chiarimenti su queste e altre questioni il consigliere di An, Andrea Blarasin, ha presentato un'interrogazione all'ordine del giorno del Consiglio comunale in svolgimento ieri. Al sindaco si domanda anche se è vero che un privato si sarebbe offerto di ripristinare la vasca a proprie spese, chiedendo in cambio di gestire l'impianto mantenendo tariffe e personale. Una richiesta che sarebbe stata respinta perché, una volta pronte le nuove piscine, la vecchia sarà smantellata per far posto a un parcheggio.

Fonte: Corriere Adriatico

Inserito da Ufficio Stampa

 
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